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Può un oggetto di lusso essere realizzato con gli SFRIDI di un materiale?

Aggiornamento: 18 lug

Può un oggetto di lusso essere realizzato con gli SFRIDI di un materiale? Non sono forse in antitesi questi due concetti? Lusso e Riutilizzo? L'idea è venuta a lui, Enrico Raimondo, 41 anni, designer vicentino e papà di una splendida ragazzina di nome Sofia. “L'essere padre mi ha reso più consapevole nei confronti dell'ambiente, più responsabile dal punto di vista della sostenibilità, spesso mi sono chiesto che mondo avrei lasciato a mia figlia e se potessi fare qualcosa di meglio per lei.”


Il carbonio è un materiale spesso associato a telai per biciclette, carene per moto, scocche di auto da corsa, yacht, jet privati, insomma a tutto ciò che è legato alla velocità e al lusso.


Proprio la velocità, ma di pensiero, gli ha consentito di avere un 'idea innovativa in un giorno qualunque. Enrico si era recato dall'amico d'infanzia Luca Bernardotto, imprenditore di produzione di oggetti in fibre composite, e osservando la lavorazione del carbonio non era riuscito a non notare gli sfridi (ndr. scarti) di questo materiale eccezionale.

Il riciclo molto spesso prevede un processo che è esso stesso inquinante, questo avviene quando il materiale che si vuole utilizzare deve subire una trasformazione.

Quando si parla di economia circolare, riciclo, sostenibilità spesso si sottovaluta l'impatto ambientale della filiera che viene utilizzata per riciclare. Per essere davvero certi che un prodotto sia sostenibile, dobbiamo chiederci quante risorse naturali (idriche o di altra natura) sono state impiegate per modificarlo. Quando un prodotto può dirsi veramente eco-compatibile? Quando un imprenditore può dirsi veramente attento a queste problematiche? Queste sono le domande che si è posto il designer Enrico Raimondo nel momento in cui si è approcciato al suo progetto.

"Volevo realizzare qualcosa di bello partendo dal concetto di RIUSO, totalmente diverso dal riciclo, poiché con il riuso l’impatto ambientale viene abbattuto in maniera esponenziale".

“Quando mi sono reso conto che durante le molte lavorazioni del c


arbonio gli SFRIDI, non solo vengono gettati, ma determinano anche un costo per essere smaltiti, ho incominciato a riflettere” mi racconta. Ponderazioni, disegni, prototipi di stampi e di manufatti oltre a molteplici brevetti depositati, sono state il suo pane quotidiano per 6 anni. Finché è arrivato a realizzare oggetti di design che spaziano fra diversi ambiti: food and beverage (calici, bottiglie, tazzine da caffè e piastre ad induzione magnetica), nonché oggetti legati al fashion (borse da viaggio, zainetti, scarpe).

Nonostante sia un materiale innovativo, la sua lavorazione è prettamente artigianale. Affidabilità, desiderio di affermazione, volontà insieme a innumerevoli tentativi sono stati la chiave per raggiungere un prodotto dall'aspetto lussuoso e dalle caratteristiche organolettiche d'avanguardia.

I filamenti del carbonio creano inoltre una texture sempre diversa che consentono così di avere un oggetto artigianale unico e mai replicabile. Lo stesso principio viene poi applicato alla realizzazione di borse e calzature, realizzate con l'inserimento di ritagli dati da qualsiasi tipologia di pelle, materiale di facile reperibilità nel vicentino, con l'intento di creare oggetti di design con riuso di materiali esistenti e nel rispetto della sostenibilità.

Enrico non si ferma, la sua mente brillante e la capacità di tradurre in oggetti le idee che la attraversano gli consentono di essere non solo un designer e artigiano capace ma anche un imprenditore attento all'economia circolare, i suoi collaboratori infatti sono tutti intorno a lui, i più lontani sono a 30 Km. Dopo anni passati a lavorare come designer per svariate aziende Enrico ha deciso di fare qualcosa per se stesso, di realizzare qualcosa di innovativo, bello ma anche responsabile. Un prodotto unico, realizzato interamente in Italia e studiato per evitare il più possibile gli sprechi, nel rispetto dell'ambiente che ci circonda.

In linea con questo leitmotiv la start up di Enrico Raimondo è stata la prima a donare alla sua città 50 piante tramite beleafing partner del Comune nel progetto Silva, volto a valorizzare il verde come arredo urbano. Le 50 piante saranno messe a dimora in autunno nei parchi gioco e nei giardini scolastici cittadini, si tratta di ligustri e ciliegi selvatici, specie scelte dalle aziende con l'obiettivo di catturare le polveri sottili, i primi, e aumentare la biodiversità favorendo il ripopolamento delle api, i secondi.

Il lusso non è mai stato così "politically correct".

“Alcune persone pensano che il lusso sia l'opposto della povertà. Non lo è. È l'opposto della volgarità.” (Coco Chanel)


Per qualsiasi informazione, consiglio o approfondimento, contattami in chat o al 339 - 3376345

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